FANUM VOLTUMNAE



…Etruscorum concilium ad fanum Voltumnae… (434 a.C.)
Livio, IV, 61.2

Orvieto occupa il sito di un antico insediamento identificato con Velzna (etrusco)-Volsinii (latino), uno dei centri della lega etrusca definito dallo storico romano Tito Livio Etruriae caput (10, 37, 5). La città, secondo quanto riferito dagli autori classici (Plinio, n.h. 2, 139; Valerio Massimo, 9, 1, ext. 2; Floro, epit. 1, 16, 21; Orosio, hist. 4, 5, 3), era ricca e potente. All’identificazione ed alla rilevanza di Velzna-Volsinii si connette anche il problema dell’ubicazione di uno dei complessi sacri più importanti d’Etruria: il Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi, invano cercato sin dal XV secolo.

Le notizie sul luogo di culto si devono a Tito Livio che in passi inerenti episodi avvenuti fra il 434 ed il 389 a.C. (4, 23, 5; 5, 1, 3-7; 17, 6-10; 6, 2, 2; 25, 7-8; 61, 2) menziona riunioni (concilia omnis Etruriae) tenute al Fanum, ma senza mai darne l’ubicazione: la notorietà del santuario presso i Romani doveva essere tale da non richiederne l’esplicita indicazione geografica. Dallo storico siamo informati che i rappresentanti delle principali città etrusche (duodecim populi Etruriae) vi si riunivano periodicamente ed eleggevano un sacerdos supremo; alle assemblee partecipavano anche non Etruschi e in occasione delle celebrazioni religiose si svolgevano fiere e mercati, spettacoli teatrali e giochi solenni che era proibito interrompere. Il luogo doveva quindi disporre di grandi spazi per accogliere i delegati e per consentire lo svolgimento di manifestazioni di tipo diverso. Le decisioni prese al Fanum avevano certamente anche valenza politica, sappiamo ad esempio che le replicate richieste di Falisci e Capenati di andare in soccorso di Veio, minacciata da Roma, vennero respinte (Liv. 5, 17, 6). La divinità titolare del santuario era Voltumna/Vertumnus, che Varrone (l.l. 5, 46) definisce deus Etruriae princeps, documentata in etrusco come Veltune, da assimilare a Tinia, che rappresenta la figura più eminente del pantheon etrusco.

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