Nella parte meridionale dello scavo, dalla quale è possibile godere dell’intera vista sulla vallata sottostante e sul santuario, erano già stati individuati il basamento di un imponente edificio sacro e la struttura di una fontana di metà del quinto secolo a.C. con gocciolatoio a protome leonina. Nel 2013, a quota più alta, sono emerse le strutture di canalizzazione che facevano confluire l’acqua verso la fontana e altri edifici segnalati da grandi blocchi in tufo dei quali si intende proseguire l’indagine.
Scendendo a valle, in prossimità di una villa moderna, è emerso un altro edificio sacro, significativo per la presenza di una piattaforma in tufo con foro e tappo, funzionale alle offerte liquide rivolte alle divinità sotterranee, le divinità ctonie.
All’interno del recinto sacro è stato effettuato il rinvenimento di una testa fittile maschile finemente lavorata e contraddistinta da un’imponente massa di capelli: un ritratto senza confronti noti e che lascia spazio a più che suggestive interpretazioni.
Risultati eccezionali anche per la frequentazione di epoca romana del sito, testimoniata da una ben conservata struttura termale, probabilmente pertinente ad una lussuosa villa, dove è stato liberato l’intero percorso balneare. Dalle terme è affiorata anche una straordinaria spilla che raffigura una delle vicende più note del mito della fondazione di Roma: la Lupa che allatta i gemelli.
Nel 2013 è emersa la parete frontale della chiesa di San Pietro in vetere di epoca medievale, che ora è completamente visibile nelle sue dimensioni (35 metri x 7 metri). Una ricerca importantissima quest’ultima, condotta con l’Università di Foggia grazie alla preziosa collaborazione del Professor Danilo Leone, in quanto si tratta dell’unica chiesa che sorgeva nei pressi del Ponte del Sole ove avvenne l’incontro tra Papa Urbano IV e il Corporale insanguinato portato da Bolsena. Inoltre sono emersi i resti dell’annesso Convento e le basi delle colonne del chiostro. Da non dimenticare che il completamento delle ricerche della chiesa coincide in questo biennio 2013/2014 con la celebrazione del 750° anniversario del Miracolo Eucaristico, ricordato dal mondo della cristianità con il Giubileo Straordinario.
Alla luce dei notevoli risultati di quattrodici anni di ricerche e scavi si attendono così anche per questa prossima estate straordinarie scoperte che aiuteranno a svelare uno dei misteri che da sempre affascinano gli studiosi dell’antichità, quale lo studio della cultura e della religione etrusca. Si capisce quale occasione unica possa essere allora lo studio e la conoscenza di un complesso santuariale vasto e articolato, che le fonti stesse ci dicono essere uno dei più opulenti (si ricordino ad esempio le duemila statue in bronzo sottratte al santuario dai Romani nel 264 a.C. di cui Plinio il Vecchio ci dà notizia). Sostenere la ricerca e lo studio degli scavi archeologici appare allora fondamentale per recuperare quell’identità e quelle tradizioni culturali che tutte concorrono al patrimonio storico, artistico e archeologico del paese, e che ancora oggi presentano la necessità di essere indagate e tutelate. Esigenze queste che trovano anche l’appoggio delle politiche del nuovo Ministero che con Il decreto ArtBonus del 31 Maggio “introduce strumenti concreti ed operativi per sostenere il patrimonio culturale e rilanciare il settore turistico. Con il nuovo Art Bonus sarà infatti detraibile il 65% delle donazioni che le singole persone e le imprese faranno in favore di musei, siti archeologici, archivi, biblioteche, teatri e fondazioni lirico sinfoniche.” Proprio per promuovere la conoscenza del patrimonio storico e archeologico a Campo della Fiera, durante il periodo di scavi, la Professoressa Stopponi, i collaboratori e i ragazzi, organizzano appuntamenti che permettono ai giovani e alle realtà locali di avvicinarsi alla storia e alle più recenti scoperte. Attendendo quali saranno le nuove proposte per questo 2014, si ricordano le passate edizioni della Notte Bianca al Fanum Voltumnae, in cui durante una passeggiata notturna tra le rovine del santuario arricchita da spiegazioni, danze e giochi pirotecnici, i presenti sono stati portati alla scoperta dei reperti e delle strutture che da quasi tremila anni contraddistinguono il sito, tutto rigorosamente sotto un suggestivo e affascinante chiaro di luna.
Lo scavo è reso possibile dal prezioso sostegno finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.
